La camera ha confermato la fiducia al governo sul ddl Cirinnà, con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti (Vincenzo Labriola e Rudi Franco Marguerettaz del gruppo Misto). Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, e Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, sono stati tra i primi a commentare la fiducia. “Il voto di oggi segna solo un primo passo verso la conquista in Italia di diritti che in tanti altri paesi sono già storia: le unioni civili che usciranno dalla Camera dei deputati, infatti, sono lontane dall’essere la soluzione definitiva ai problemi delle coppie omosessuali e dei loro figli, esclusi dal provvedimento nel corso della bagarre al Senato. Non sono l’azione di riforma complessiva di un diritto di famiglia che da decenni non riflette più le esigenze di una società in mutamento. Oggi, quindi, siamo felici per le coppie che da troppo tempo aspettavano questo momento, già da domani saremo di nuovo al lavoro, anche con tutti gli strumenti giuridici a nostra disposizione, per una riforma della legge in senso egualitario. Continua la battaglia radicale per assicurare davvero pari diritti a tutti i cittadini. Non poteva mancare il commento del premier Renzi, che ha scelto il noto social network Facebook per esprimere la propria soddisfazione. “Oggi è un giorno di festa per tanti scrive Renzi –. In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia (Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore, faceva parte della giunta guidata da Renzi). E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Lo facciamo mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti. Commossa la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, che, anche lei tramite Facebook, ha voluto esprimere la propria felicità. “Questo 11 maggioè un gran giorno per il nostro Paese e per la nostra democrazia. Un momento storico che segna il passo sul tema dei diritti in Italia: passiamo dal diritto di famiglia al diritto delle famiglie. Da oggi cambierà la vita di molte persone e sono certa che questa legge porterà felicità a chi fino ad ora non l’ha avuta. Da oltre 30 anni l’Italia aspettava di fare questo passo conclude infine – un primo passo, ma un passo importante”. Si placano, almeno apparentemente, le polemiche scoppiate ieri tra la Cei (Conferenza Episcopale Italiana ndr) e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Lassemblea Episcopale, tramite il proprio segretario, aveva aspramente criticato la scelta del governo di chiedere la fiducia sulle Unioni civili. Ho rispetto per la Cei – aveva replicato Orlando – ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po’ tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento, e da ministro della Giustizia aggiungo che da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti”. “Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze – aveva detto monsignor Nunzio Galantino – probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti”. “Oggi si uccide la democrazia”, ha commentato Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family Day.
D.T.